Con questo articolo proponiamo alcuni appunti in merito al nuovo DDLSicurezza del governo Meloni.
Il governo italiano si appresta a varare il DDL1660, il nuovo decreto/pacchetto sicurezza, l'ennesimo pacchetto di norme volte a punire e a criminalizzare qualsiasi comportamento politico o meno, individuale o collettivo che non rispetti i canoni di decoro e il concetto di sicurezza della destra. Canoni e concetti che si sono fatti sicuramente egemonici negli ultimi anni grazie anche alla funzione di apripista attuato dalle compagini riformiste dei precedenti governi le quali, non possiamo dimenticare, sono state le prime a mettere in campo decreti/pacchetti pesantemente repressivi.
Una delle questioni da rilevare rispetto ai provvedimenti contenuti nel decreto è l’assoluto disprezzo che ha questo governo nei confronti della società e dei processi che può mettere in atto. Alla base di ogni pacchetto sicurezza c’è la volontà di eliminare ogni qualsiasi possibilità di pratica del conflitto sociale seppellendolo sotto anni e anni di galera.
Con questo governo abbiamo avuto un’accelerazione in questo senso. Sono due anni che ogni provvedimento del governo è volto a istituire nuovi reati, a infliggere anni di galera per questi nuovi reati e aumentare le pene per quelli già esistenti. Seppellire il conflitto sociale sotto la minaccia di anni e anni di galera è sempre stato il sogno della destra e del capitale e al momento rischiamo di subire pesantemente questi provvedimenti. Eliminare il conflitto sociale, la possibilità di praticare il conflitto sociale, in ogni sua modalità, vuol dire eliminare la possibilità di praticare politica dal basso, qualsiasi politica trasformatrice che parta dal corpo sociale, qualsiasi cambiamento che possa essere portato da forze sociali esterne al parlamento.
Non solo, è anche una esplicita avversione verso le forme politiche di libera associazione tra cittadini. Tutto ciò presupporrebbe che l’unico modo per fare politica, per cambiare qualcosa, l’unico sistema per produrre politica incisiva può essere solo attraverso il processo parlamentare, l’adesione volente o nolente a quella modalità che, oltre necessitare di una montagna di denaro, ha dimostrato da tempo tutta la sua impostazione fallimentare e che oggi è ampiamente screditata dalla maggioranza della popolazione, non solo italiana.
Ciò che il ceto politico attuale sta chiaramente dicendo è che non è tollerata nessuna azione politica che agisca l’illegalità, o d'altra parte che è concesso fare politica solo attraverso gli strumenti della legalità. Ma agire solo attraverso gli strumenti dati della legalità è come non agire, è mettere una pietra tombale sopra ogni lotta, è non iniziare nemmeno una lotta perchè, a parte i tempi biblici delle azioni legali( ricorsi alla giustizia, referendum, ecc ecc) il diritto vigente protegge e favorisce sempre la controparte delle lotte, che sia la TAV, la costruzione di un nuovo e inutile supermercato, l'ampliamento o la costruzione ex-novo di una base di guerra , il bisogno di alloggi per persone singole o famiglie che vivono in strada non vi è sbocco per queste e le altre lotte all’interno del recinto della legalità. E non vi è sbocco perché la cornice è quella della legalità borghese che ha costruito codici e leggi tali da difendere i propri interessi e i propri affari, il tutto sotto l’egida della proprietà privata e dell’interesse nazionale, tra profitto privato e interesse della classe dirigente.
Non dimentichiamo, inoltre, che questa accelerazione avviene in un contesto di guerra in cui sia i governi nazionali che il comando sovranazionale europeo lavorano alacremente per preparare la società e l’opinione pubblica all’accettazione del contesto della guerra. Una fase del genere necessita di un silenziamento di ogni possibile voce discordante, meglio se preventivo come nel caso italiano in cui nonostante la mancanza di effervescenza sociale e di mobilitazione si procede alla intensificazione degli strumenti repressivi.
Ultima nota, cosa ci dice la completa mancanza di opposizione parlamentare al DDL1660? In primis ci dice che sono provvedimenti che nel complesso e fino a prova contraria piacciono ai partiti che dovrebbero fungere da opposizione, e che questa non è che la riprova che lo stato e le sue istituzioni hanno lo scopo principale di tutelare una ristretta e ben determinata parte a discapito di tutto il resto della popolazione.
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