Comunicato degli spazi sociali in vista delle giornate di contrasto al "giorno del ricordo", al revisionismo storico da cui deriva e all'anticomunismo di cui si nutre.
10 Febbraio 2023, Giorno del ricordo.
Bugie, falsità e invenzioni della destra italiana.
Sono passati esattamente 19 anni dall’istituzione del “giorno del ricordo”, una data centrale per l’ascesa della destra italiana culminata con la vittoria elettorale e con il primo governo a guida destra estrema. Una destra che va ricordato poggia le proprie radici politiche nell’MSI e in particolare quello (con collusioni con il golpismo e lo stragismo) degli anni settanta/ottanta, e che ricorda con “affetto” il ventennio, tant’è che è di questo eufemistico “affetto” che si nutre l’ascesa degli eredi del fascismo e di cui la data del 10 febbraio ne è esempio lampante.
L’estrema destra italiana ha scelto con cura il terreno sul quale giocare la propria partita e le modalità politiche delle proprie battaglie trovando, oltre ad un paese che non ha mai fatto i conti con il proprio passato, terreno fertile nei dirigenti della sinistra italiana post-89.
Puntare sulle vicende dell’alto adriatico, più comunemente chiamato Confine Orientale, è stata la scelta giusta operata dalla destra italiana, perché oltre alla solita mancata volontà politica dello stato italiano di fare chiarezza del proprio operato nel passato fascista e della efferatezza messa in atto in quelle terre, vi è dall’altra parte la possibilità di attuare il classico vittimismo che da sempre contraddistingue le élite politiche italiane, in quanto “dall’altra parte” c’erano i partigiani dell’esercito popolare jugoslavo, comunisti, il bersaglio più semplice a cui addossare tutte le colpe dopo la sconfitta dei sistemi socialisti dell’est europa e nel caso specifico, della disgregazione della federazione jugoslava sotto i colpi del risorgente nazionalismo europeo.
Un fattore importante è rappresentato dalle modalità con cui sono state affrontate queste vicende. Alla completa mancanza di contestualizzazione e di documentato studio storico si è affiancata la capacità della destra di produrre menzogne, falsità e invenzioni, riuscendo, grazie alla complicità dell’intero arco liberale, a fare in modo che diventassero “verità”, tanto da portare alla istituzione della data del “Giorno del ricordo”, che poggia le basi su falsità quali la presunta Pulizia Etnica anti-italiana e su numeri spropositati quanto inventati riguardo a quanti effettivamente perirono nelle foibe carsiche nonché della nazionalità o appartenenza politica degli stessi.
Questo schema vincente di vero e proprio revisionismo storico che abbiamo analizzato e sul quale abbiamo proposto un appello lo scorso anno proprio alla vigilia del “Giorno del ricordo”, non si è fermato alle Foibe anzi, viene riproposto e ampliato. Gli ultimi casi sono quelli di Norma Cossetto, Giuseppina Ghersi e, nel nostro territorio, di Graziano Udovisi. Da ultimo l'istituzione, ad aprile 2022, della “Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini” il 26 gennaio, di cui ricorre il primo anniversario proprio a breve e che, per lo scopo dichiarato nel testo istituzionale, promette di ricalcare lo schema precedente, ovvero di rimuovere la discontinuità con il passato fascista e con la politica bellicista, discontinuità che è fondamento dello stato democratico antifascista sorto dalla resistenza.
Nonostante dall’alto delle istituzioni vi sia un completo accordo riguardo a questo modus operandi negli ultimi anni sta crescendo una forte opposizione a questo revisionismo. Sono numerosi i volumi che ricostruiscono fatti e vicende storiche che smentiscono la narrazione ufficiale , contestualizzano i fatti e ristabiliscono verità storiche incontrovertibili, così come aumentano i dibattiti pubblici proprio su questi temi tra momenti seminariali e mobilitazioni di piazza.
È necessario continuare a contrastare il revisionismo storico e il disegno politico costruito attorno ad esso, ed è necessario farlo collettivamente, con forza coraggio e orgoglio. Se lo scorso anno scrivevamo che eravamo ancora in tempo per invertire la tendenza, oggi ne siamo ancora convinti e per questo proponiamo due appuntamenti in vista del "giorno del ricordo" 2023 quando scenderemo ancora una volta in piazza contro questo "Giorno del ricordo" e questa destra.
Sabato 28 gennaio ℅ Centro Sociale Gattaglio, via del Gattaglio 30 h.18:30 presentazione del libro La morte, la fanciulla e l’orco rosso. Il caso Ghersi: come si inventa una leggenda antipartigiana (Edizioni Alegre). Con l’autore: Nicoletta Bourbaki e in collaborazione con ANPI sez. cittadina Dorina Storchi.
Venerdì 3 febbraio ℅ Laboratorio AQ16, via f.lli Manfredi 14 h.21:00 Presentazione del libro L'OCCUPAZIONE ITALIANA DEI BALCANI. Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943) (Odradek). Con l’autore: Davide Conti
Laboratorio AQ16, Casabettola, Ass. Città Migrante
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Appello contro il revisionismo storico e le sue conseguenze di Gennaio/Febbraio 2022
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Sabato 28 Gennaio
Comments