Comunicato degli Spazi Sociali per l'indizione di uno spezzone al REmilia pride.
Il 25 giugno a Reggio Emilia si terrà la seconda edizione del REmilia pride. Abbiamo deciso di partecipare alla giornata con unə spezzone indecorosə perché crediamo che il pride, indistintamente, è e deve essere uno spazio di libertà, un momento di condivisione, nel quale far sentire a gran voce la nostra esistenza e resistenza.
Siamo indecorosə perché rifiutiamo la morale cis-etero-patriarcale e una politica che ci vuole silenziare e ci stigmatizza, vogliamo riappropriarci delle parole che fino ad oggi sono state un modo per attaccarci, ma per noi invece sono la partenza per pensare fuori dagli schemi, per creare un'alternativa all'esistente.
𝗜𝗻 𝘂𝗻’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗶 𝘀𝗽𝗼𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼
𝗹’𝗲𝘀𝘁𝗿𝗲𝗺𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮, 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗳𝗮𝗿𝗲 𝘂𝗻𝗮 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗿𝘂𝗺𝗼𝗿𝗼𝘀𝗮 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝘃𝗶𝘁𝗲.
Questo governo, più dei governi precedenti che non hanno fatto abbastanza, insegue una politica oppressiva verso i corpi "non conformi".
La Standing ovation in Senato dello scorso 27 ottobre per la bocciatura del DDL Zan, un disegno di legge che era solo una base, per una tutela delle persone lgbtqia+ e con disabilità fisiche, ci doveva già dimostrare qual è la mentalità che guida la classe politica che è oggi al governo: machista, oppressiva e violenta.
Fdi e Lega sono i primi a finanziare organizzazioni pro-vita, a diffondere la propaganda della mostruosa “teoria gender” , a impedire l’applicazione della carriera alias, ad attaccare le famiglie arcobaleno.
ma non solo l’Italia, tutto il contesto europeo dall’Ungheria alla Polonia, e adesso fino in Spagna è sempre più fascista. In quell’Europa dei diritti civili, che a giugno si tinge sempre di arcobaleno, e che oggi sta fallendo. Noi non abbiamo paura a dirlo: troppo spesso le istituzioni sbandierano la bandiera arcobaleno solo per opportunismo.
Ma sono le nostre vite ad essere in gioco: Secondo il Trans Murder Monitoring l’Italia è tra i primi paesi europei per omicidi di persone trans e di genere diverso.
𝗟𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à n𝗼𝗻 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗼𝗿𝗺𝗶, 𝗹𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁à 𝗾𝘂𝗲𝗲𝗿, 𝗹𝗲 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲, ɜ 𝘀𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁ɜ 𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶𝗮𝗹𝗶𝘇𝘇𝗮𝘁ɜ, è 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗲 𝘀𝗲𝗽𝗼𝗹𝘁𝗲 𝗲 𝗻𝗲𝗴𝗮𝘁𝗲, 𝗱𝗶 𝘃𝗶𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗲𝗰𝗮𝗿𝗶𝗲.
Ma noi il 25 vogliamo ribaltare questa storia. come furono i moti di Stonewall, ogni pride deve essere rivolta.
E con la nostra favolosità e mostruosità vogliamo sradicare le radici
del cis-etero-patriarcato che opprime i nostri corpi, che patologizza le nostre esistenze, che regola le norme della violenza di Stato, come è accaduto solo poche settimane fa a Milano con l’aggressione poliziesca verso una donna trans.
𝗟𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗻𝗼𝗻 è 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝗹𝗹𝗲𝗮𝘁𝗮 𝗼 𝗽𝗿𝗼𝘁𝗲𝘁𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲. Sappiamo che ormai è normalizzata la loro presenza all’interno di questi spazi, ma noi rifiutiamo la presenza di chi serve quel sistema che aggredisce le persone lgbtqia+, migrantɜ, sɜx worker, precarɜ.
L’intero sistema penale è concepito non per proteggere lo stato di diritto ma lo status quo. E noi questo status quo lo vogliamo scuotere.
Solo insieme e dal basso possiamo cambiare la nostra condizione.
Vogliamo smettere di produrre individualismo e solitudine: il corsetto che vorrebbero costruirci addosso non ci permette di respirare.
𝗟𝗲 𝗱𝗶𝗻𝗮𝗺𝗶𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝘀𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿𝗺𝗲𝘁𝘁𝗼𝗻𝗼 𝗮 𝗺𝘂𝗹𝘁𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗻𝘂𝗹𝗹𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝗿𝗲 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗹𝗼𝘁𝘁𝗲 𝗰𝗼𝗹𝗼𝗿𝗮𝗻𝗱𝗼𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗿𝗰𝗼𝗯𝗮𝗹𝗲𝗻𝗼 𝗲 𝗿𝗶𝗱𝘂𝗰𝗲𝗻𝗱𝗼𝗹𝗲 𝗮 𝘂𝗻 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗯𝗿𝗮𝗻𝗱, sono aziende che assorbono il nostro essere come strumento di marketing, e spesso sono le stesse che sfruttano corpi e terre.
Corpi che non sono “divers* dai nostri” , con i quali dobbiamo solidarizzare perché soltanto così possiamo costruire una vita sostenibile e amorevole.
Abbiamo bisogno di città sicure, vogliamo passeggiare per la città e i quartieri di giorno e di notte.
Crediamo che anche a Reggio Emilia, la città “delle persone”, manchino ancora spazi sicuri e non precari.
Dalla pandemia abbiamo visto come la politica del decoro urbano in quanto soluzione sia esplosa nella nostra città, e non solo. Noi crediamo che la "sicurezza" intesa come più sorveglianza, piuttosto che investimenti nel welfare,
non faccia altro che marginalizzare ancora di più le nostre esistenze.
𝗩𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼, 𝗶𝗻𝘃𝗲𝗰𝗲, 𝘂𝗻𝗮 𝗴𝗲𝗼𝗴𝗿𝗮𝗳𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗶𝘁𝘁à 𝗳𝗲𝗺𝗺𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗾𝘂𝗲𝗲𝗿, 𝗮𝗰𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗲 𝘃𝗶𝘃𝗶𝗯𝗶𝗹𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁ɜ, dagli spazi della casa, del lavoro, agli ospedali e i consultori, fino alle nostre strade e piazze.
𝗩𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝗿𝗰𝗼𝗿𝘀𝗼 𝗿𝗶𝗯𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗲 𝗶𝗻𝗱𝗲𝗰𝗼𝗿𝗼𝘀𝗼, 𝘃𝗼𝗴𝗹𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗰𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝗽𝗶𝘂 𝗼𝗴𝗴𝗲𝘁𝘁ɜ 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗯𝗮𝘁𝘁𝗶𝘁𝗼 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗼 𝗺𝗮 𝗮𝗴𝗲𝗻𝘁ɜ 𝗱𝗶 𝗰𝗮𝗺𝗯𝗶𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗾𝘂𝗶, 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲 𝗱𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶.
🟣 𝗦𝗙𝗜𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗡 𝗡𝗢𝗜 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗦𝗣𝗘𝗭𝗭𝗢𝗡𝗘 𝗜𝗡𝗗𝗘𝗖𝗢𝗥𝗢𝗦Ə 𝗗𝗨𝗥𝗔𝗡𝗧𝗘 𝗜𝗟 𝗣𝗥𝗜𝗗𝗘 𝗗𝗘𝗟 𝟮𝟱 𝗚𝗜𝗨𝗚𝗡𝗢!
𝗖𝗜 𝗧𝗥𝗢𝗩𝗘𝗥𝗔𝗜 𝗜𝗡 𝗙𝗢𝗡𝗗𝗢 𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗥𝗔𝗧𝗔
𝗖𝗼𝗻𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗶𝗻 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮𝗹𝗲 𝗚. 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼𝗻𝗶
𝗛. 𝟭𝟲:𝟬𝟬 🟣
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