Comunicato degli spazi sociali su elezioni europee e Ilaria Salis.
L'8 e il 9 giugno si andrà a votare per le europee.
L’ astensionismo è pratica diffusa, votare non è da molto tempo espressione della decisionalità democratica, soprattutto se parliamo di Elezioni Europee. Istituzioni fin troppo lontane da noi, ma paradossalmente le uniche dove scegliamo noi direttamente gli europarlamentari.
Ieri è ricominciato il processo a Ilaria Salis,
nel quale il giudice ha rivelato l'indirizzo in cui oggi Ilaria sta ai domiciliari, esponendola deliberatamente a rappresaglie di organizzazioni neonaziste, e dimostrando ancora una volta come questo processo non segua alcuna legge di stato di diritto, se non la sola e unica legge del patriarcato e dell'oppressione.
Proprio per questo oggi andare alle urne è un atto necessario.
Non cerchiamo di rivendicare nessuna radicalità, non stiamo andando in massa in Ungheria per delle mobilitazioni permanenti per la liberazione di Ilaria, è un dato che ci manca in questo frangente storico, ma non significa che sia una battaglia da dare già per persa.
Una battaglia tra l'oscurantismo revisionista dei governi sovranisti in Europa e la democraticità delle contestazioni e resistenze antifasciste. Una battaglia che si vorrebbe consumare sul corpo e sulla vita di una compagna, che non può essere lasciata sola.
Se l'astensionismo sembra la via più facile per evitare compromissioni morali con i governi che ci opprimono, noi oggi vogliamo prendere parola insieme a tantɜ altre organizzazioni politiche che dal basso si muovono con un fine preciso: liberare una compagna dalla detenzione!
Il processo contro Ilaria non è un processo solo contro di lei, ma contro tuttɜ lɜ antifasciatɜ militantɜ di Europa. Lo abbiamo ribadito in numerosɜ il 25 aprile nelle strade di Reggio, ma ora non è solo il tempo delle parole, ma dei fatti.
Poco ci interessa se la scelta di Alleanza Verdi-Sinistra è opportunismo politico o vera solidarietà, se votare può far liberare una compagna dal carcere ugherese non c'è paranoia che tenga, per questo l'8 e 9 giugno andremo a votare.
Ilaria Salis non è candidata nel nord est e non la possiamo direttamente votare, ma basterebbe che Alleanza Verdi-Sinistra superasse la soglia di sbarramento del 4% per fare sì che Ilaria diventasse eurodeputata e così essere liberata dal sequestro in Ungheria.
Non possiamo perdere questa battaglia. Vincere per Ilaria è vitale, come lo è per la difesa dell'antifascismo militante e per un’ Europa diversa da quella neoliberista di oggi e da quella fascista di Orban e Meloni.
Noi scegliamo un'Europa diversa, quella dalle lotte per il diritto all'aborto dei movimenti femministi che in Polonia che hanno ribaltato un governo reazionario e conservatore dopo quasi un decennio, quella delle resistenze di chi attraversa i confini sempre più serrati, quella delle lotte dei lavoratori per salari e condizioni di lavoro dignitose. Vogliamo arrivare ad un’Europa in cui nessuna antifascista finisca in catene per avere resistito alla tentazione di guardare da un’altra parte e astenersi dal contestare l’oscurantismo che avanza!
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